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Euro Company - Valentina Gaudenzi

Aggiornamento: 9 set 2020

Tutti vogliamo essere felici.


Essere felici ci rende più aperti, resilienti, creativi e quindi produttivi. Per questo la felicità dei collaboratori è una priorità per le aziende più attente alla qualità della loro presenza sul mercato.

Le ricerche dimostrato che i lavoratori felici hanno una marcia in più.


Aver costruito un'azienda felice è stato un fattore chiave per affrontare al meglio l'emergenza Coronavirus, come vedremo oggi intervistando Valentina Gaudenzi, Responsabile Relazioni Umane di Euro Company.


Sarà una delle testimonianze aziendali che potrete ascoltare il 23 Settembre 2020 nel Webinar Formativo Costruire una Happy e Remote Company, uno dei workshop all'interno della Settimana Internazionale Happiness at Work 2020, dal 21 al 25 settembre.


Puoi iscriverti su Eventbrite:



Euro Company è un’azienda che ha introdotto la figura del Chief Happiness Officer, quali sono i traguardi raggiunti grazie a questa introduzione?


In questi anni l’azienda ha iniziato un percorso incentrato sull’etica e sulla sostenibilità, nell’ambito HR abbiamo ottenuto questa nuova certificazione che in Italia ha preso piede da pochi anni. È stato un percorso naturale e si sposa con i passi fatti dall’azienda perché nel 2018 ci siamo trasformati in società benefit, nel 2019 abbiamo ultimato un percorso di certificazione B-Corp e va di pari passo con questi passaggi, rispecchia quindi la nostra filosofia.

Ci stiamo affacciando ad una società incentrata sulle persone, sul rispetto, sulla condivisione e collaborazione, il risvolto lo si vede a livello di contesto, il clima ne ha risentito e ci ha permesso di implementare nuovi progetti a livello di comunicazione e relazione dei dipendenti.

Il nostro reparto ha cambiato nome da Risorse Umane a Relazioni Umane perché una risorsa, per quanto umana, richiama un aspetto economico e non ci piaceva legarlo alla nostra funzione. Le relazioni con le persone sono al centro dell’azienda.

Prima della pandemia avevate pianificato il passaggio ad un metodo di lavoro in Smart wWrking, a causa del virus però avete dovuto accelerare il processo, quali difficoltà avete incontrato e in che modo sono state risolte?


Abbiamo incontrato difficoltà anzitutto a livello tecnico nel fornire le dotazioni necessarie al lavoro da casa.

Volevamo iniziare a introdurre lo Smart Working con altre modalità e in modo graduale ovvero fornendo un periodo di formazione ad un gruppo ristretto di persone per poi iniziare ad applicare questo modello su un gruppo pilota per poi estenderlo a tutti. Sarebbe stato un progetto spalmato quindi su un anno e invece ci siamo trovati a gestire la formazione di persone non abituate a questo modo di lavorare per cui il primo passo è stato quello di fornire il supporto necessario sia agli smart worker sia ai responsabili e dare loro indicazioni e strumenti adeguati.


Abbiamo riscontrato in alcuni casi un aumento della produttività e attivato uno sportello di supporto, abbiamo cercato di curare anche l’aspetto emotivo in un contesto di pandemia.


Nonostante ciò ha avuto esito positivo e ci ha permesso di strutturare meglio il metodo che tuttora è in corso di revisione.



Euro Company ha investito molto nella formazione dei dipendenti, quali sono stati i risultati ottenuti dal punto di vista della soddisfazione personale ma anche produttivi?


La formazione è importantissima, è uno strumento di crescita enorme infatti ogni anno andiamo a delineare i percorsi formativi per ogni reparto.


I risultati sono notevoli, nel caso dello Smart Working il risultato è stato quello di avere persone più preparate e sicure di utilizzare questo modo di lavoro che hanno scoperto in così poco tempo.


Nel 90% dei casi è più efficace rispetto al lavoro d’ufficio e nel periodo di formazione è stato utile riflettere sui possibili scenari.


Abbiamo notato un incremento di performance anche a parte di persone che nel tempo avevano perso la motivazione.  


Avete implementato il coinvolgimento dei dipendenti promuovendo il dialogo, in che modo questo ha migliorato il clima aziendale e quali altri effetti ha prodotto?


Il coinvolgimento dei dipendenti è fondamentale per raggiungere l’obiettivo dell’azienda.

Un progetto per noi importantissimo e con un impatto sul clima è stato quello di riscrittura della nostra mission e dei valori aziendali.

Abbiamo coinvolto tutti i dipendenti e abbiamo attivato vari workshop per arrivare alla definizione dei nostri 7 punti cardine, la mission è stata posta nello statuto e grazie ad un evento aziendale abbiamo condiviso il risultato con i dipendenti che l’hanno poi firmata.

Ora è appesa all’ingresso e questo atto ha permesso alle persone di essere coinvolte in obiettivi di alto livello.


Il dialogo è fatto di confronto ed è un dialogo volto a condividere obiettivi, performance e progetti.

Questo da chiarezza ad aspetti che prima magari venivano dati per scontati, prima non ci si confrontava molto con un altro collaboratore per condividere gli aspetti negativi e positivi, le cosiddette “gioie e dolori”.


Gli effetti sono stati molteplici, anche nelle situazioni da migliorare, grazie al confronto, le persone hanno acquisito un potere enorme per poter risolvere una situazione.


La preparazione dei responsabili è stata fondamentale, perché hanno cosi avuto gli strumenti necessari per gestire diverse situazioni e convertirle in situazioni positive, di opportunità.


L’obiettivo primario dell’azienda è lavorare per costruire un ambiente per lavorare ed essere felici.

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