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OneDay Group - Betty Pagnin - Happiness is Coming

Aggiornamento: 14 lug 2020

Tutti vogliamo essere felici.


Essere felici ci rende più aperti, resilienti, creativi e quindi produttivi. Per questo la felicità dei collaboratori è una priorità per le aziende più attente alla qualità della loro presenza sul mercato.

Le ricerche dimostrato che i lavoratori felici hanno una marcia in più e che questo è direttamente correlato con i risultati di business e reputazionali.


Il 27 Settembre 2019 One Day ospiterà a Milano uno dei workshop gratuiti della settimana Happiness at Work.

Oggi intervistiamo Betty Pagnin - People & Culture Director di One Day


La vostra organizzazione si èdistinta per la capacitàdi conquistare e ingaggiare un team giovane. Quali sono le leve che rendono vincenti le vostre iniziative e in cosa differiscono dalle strategie HR standard?

In OneDay, anche la unit dedicata alle risorse umane ha cambiato nome e si riconosce oggi sotto il nome di People&Culture! È importante che anche nella forma risulti immediatamente chiaro che le “risorse”sono prima di tutto persone!

Quanto più un dipendente è soddisfatto della propria quotidianità lavorativa, quanto più è felice, tanto più sarà produttivo e tanto più vorrà rimanere in quella stessa azienda, ma cos’è che rappresenta un reale benefit per un giovane lavoratore?

Ogni momento della vita di una persona ha priorità diverse: i più giovani desiderano potersi arricchire viaggiando e scoprendo posti lontani, i neo-genitori cercano certezza e sostengo, i ”più maturi”cercano nuova ispirazione e nuova linfa.

In OneDay abbiamo trovato il modo di rispondere a tutte queste necessità, individuate grazie al dialogo e all’ascolto della nostra popolazione aziendale e cercando di trovare risposta alla necessitàdi ognuno: dai due viaggi benefit messi a disposizione di tutte le persone OneDay fino ad un piano “family”estremamente concreto.

" Credo che un’azienda che oggi voglia conquistare, ingaggiare e trattenere giovani talenti non possa piùprescindere dall’essere “people centrica”, sempre aperta all’ascolto, al dialogo e attenta alle necessitàdi vita, non solo professionale, dei propri dipendenti."

Altra caratteristica importantissima è la trasparenza: i giovani talenti, non si accontentano più di svolgere il “compitino”, vogliono sapere, capire, ricevere dall’azienda una visione di medio- lungo periodo sulla loro crescita.

Oltre a dare a ogni dipendente una linea chiara di crescita costruita su misura per loro in base a forze e debolezze caratteriali e professionali, in OneDay abbiamo anche deciso di mettere in chiaro tutte le fasce di retribuzione di OneDay, dal CEO allo stagista, cosìcche tutto sappiano a cosa possono aspirare, verso cosa lavorano, anche in termini concretamente economici.


La strada per arrivare a questi obiettivi viene stabilita a quattro mani insieme al proprio dipendente che ècosìartefice della propria crescita e del proprio destino. Si costruisce attraverso un sistema di feedback continuo e circolare che non solo accompagna il lavoratore nella sua crescita, ma che lo aiuta anche a comprendere la sua professionalità.


La coerenza tra posizionamento esterno e cultura internaèil vostro punto di forza. Perchéoggi la coerenza èuna delle qualitàpiùapprezzate dai giovani?


Ogni volta che mi fanno domande sulla coerenza fra cultura interna e posizionamento esterno di OneDay mi piace fare sempre lo stesso esempio: “quello della receptionist” come ormai lo chiamano i miei collaboratori. Immaginate di entrare nella sede di un’azienda che si dichiara giovani, dinamica e allineata con le nuove e di trovare seduta in reception una dolce sessantenne lenta e impedita con il computer: il bias è evidente, c’è una mancanza di coerenza fra ciò che si racconta di sé e ciò che si è realmente!


" Un’azienda che non li rispecchia al 100% non rappresenterà mai un posto nel quale rimanere sul lungo periodo, per il quale spendersi e nel quale crescere."

Questo è un fattore che non va sottovalutato e al quale le nuove generazioni guardano moltissimo perché, come hanno anche dimostrato i dati dell’ Osservatorio OneDay su giovani e lavoro, cercano un posto che li rispecchi e nel quale identificarsi e questo deve succedere dal primo momento, da quando aprono la porta e a accoglierli c’è una loro coetanea, che gli da del tu e gli offre un caffè, nel massimo dell’informalità.


Quali riscontri state ottenendo in termini di Social Employer Branding?


Quando si parla di Millennials e, soprattutto, di Generazione Z diventa cruciale parlare la loro stessa lingua e la lingua delle nuove generazioni è quella dei social. Alla luce di questo, per una realtà come OneDay, il Social Employer Branding è fondamentale.


L’Osservatorio OneDay ha dimostrato che per il 94% della GenZ è fondamentale che la loro dream company sia presente sui social. OneDay ha ormai da un anno un profilo Instagram molto attivo che racconta attraverso le sue Instagram stories la quotidianità di OneDay fra successi professionali e risate.


Non solo Instagram, anche WhatsApp è un canale di comunicazione cruciale per raggiungere le nuove generazioni e in OneDay è da 6 mesi a questa parte strumento di Hiring: poter mandare il proprio CV e candidarsi via WhatsApp abbatte le barriere fra candidato e selezionatore, permettendoci di snellire i processi e di poter iniziare ad avere feedback reali da subito, soprattutto lato culture fit.


Chi fa HR sa bene che non sempre una persona che ha potenziale corrisponde perfettamente al profilo che si sta cercando in quel momento: ecco come è nato Keep in Touch: il gruppo WhatsApp nel quale vengono inseriti tutti i candidati che ci sono piaciuti ma che non andavano bene per la posizione specifica per la quale avevano fatto application in prima battuta. Non si sa mai che il match non avvenga dopo!


Altro ruolo fondamentale dei social è quello del “passaparola”. Ogni nostro dipendente è un ambasciatore OneDay e racconta all’esterno chi siamo e come lo facciamo. Quando si parla di nuove generazioni si parla principalmente di GenZ il che significa che è proprio attraverso i social che avviene questo passaparola!


Il modo migliore per misurare questo comportamento è sicuramente l’eNPS, che noi inseriamo annualmente nella survey di clima.


Cosa ne pensate del concetto “find your happiness, show your happy organization”e in che modo desiderate comunicare all’esterno il valore delle vostre iniziative?


Credo che, in un mondo in cui il work-life balance sarà superato e il concetto di felicità personale sarà sempre più interconnesso a quello della soddisfazione professionale, le company, nel loro complesso, devono preoccuparsi in primis di allineare e motivare le proprie persone.

Per farlo, la coerenza e la trasparenza di cui prima sono cruciali. A comunicarlo verso l’esterno sono le nostre persone sui propri canali social e attraverso la loro presenza su quelli aziendali!


Per partecipare all'evento in One Day, prendi il tuo biglietto su EventBrite!

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